ville venete
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Riviera del Brenta
Un territorio ricco di fascino e cultura, culla delle famose Ville Venete, che unisce attraverso il fiume Brenta le città di Venezia e Padova. Un esclusivo itinerario alla scoperta dei tesori della Riviera attraverso un emozionante tour in Burchiello, imbarcazione dalla quale è possibile ammirare tutte le meraviglie storiche e paesaggistiche di questa splendida zona, ricca di magnifichi edifici rinascimentali, neoclassici ed ottocenteschi.
L'escursione presenta un elevato valore storico, culturale, artistico ed ambientale. Lungo il naviglio si possono ammirare oltre cinquanta tra ville e residenze estive della Nobiltà Veneziana. Di particolare bellezza i siti attraversati, così come di elevato valore tecnologico le opere idrauliche realizzate per consentire la navigabilità del naviglio e quindi lo sviluppo della civiltà nel corso degli anni. Lungo il percorso, il Burchiello – motonave che parte a giorni alterni da Venezia e Padova - sosta nelle tre più belle ed importanti ville: Villa Pisani, Barchessa Valmarana o Villa Widmann e Villa Foscari conosciuta come la "Malcontenta".

Villa Foscari Malcontenta (Venezia)
La villa fu progettata da Andrea Palladio per Niccolò e Luigi Foscari e forse realizzata nel 1560, come ricordano iscrizioni sul frontone. Si ha notizia di questa villa su alcune mappe datate 1563. Conservata perfettamente fino ai nostri giorni, campeggia su un terreno strappato al mare da una attenta opera di bonifica.
La costruzione palladiana risponde ai canoni espressi dai circoli umanistici veneti, attenti ad un recupero del linguaggio dell’architettura classica, senza dimenticare però le esigenze funzionali tipiche dell’attività agricola. Ciò si riflette nella struttura della Malcontenta, che vede conciliati elementi classici (come il grande pronao centrale in stile ionico, sovrastato dal timpano) e altri meno "nobili", quali portici adibiti ad uso agricolo o arcate e depositi costruiti con materiali poco pregiati. Altra peculiarità architettonica è la forma dell’edificio, che si presenta cubico; non risulta tuttavia mai pesante, grazie alle ampie finestre (che hanno anche idealmente la funzione di collegare natura e interno della villa) e anche alla scansione ritmata dovuta alle chiare superfici bugnate.
La facciata principale colpisce per la loggia con capitelli di ordine ionico dalla quale parte una cornice che avvolge tutta la villa. Il davanti, rivolto al Brenta, presenta un notevole basamento che la rialza a protezione da eventuali inondazioni rendendola particolarmente maestosa. L'ingresso al piano nobile sporge nettamente dal corpo del fabbricato ed è concepito dal Palladio come un vero e proprio pronao con il colonnato che continua sui fianchi.

Villa Pisani (Stra)
Detta anche la Nazionale, è uno dei più celebri esempi di villa veneta; sorge a Stra, in provincia di Venezia, e si affaccia sul Naviglio del Brenta.
Venne costruita nel 1721 per opera di Gerolamo Frigimelica e Francesco Maria Preti per il doge Alvise Pisani. Al suo interno sono visibili opere di Giambattista Tiepolo, Giambattista Crosato, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Carlo Bevilaqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni.
La villa ha 114 stanze, si dice che non sia numero casuale ma che si riferisca al fatto che Alvise Pisani è stato il 114° doge di Venezia. Una tipologia che ha poco da condividire con la tradizione delle ville venete. Il modello più vicino è quello della reggia di Versailles alla periferia di Parigi.
La sua monumentalità ha fatto sì che la villa fosse più volte scelta come residenza o come sede per incontri tra monarchi e capi di stato o di governo; villa Pisani ha ospitato tra gli altri anche Napoleone Bonaparte nel 1807 che la acquistò per il viceré d'Italia Eugène de Beauharnais, lo zar Alessandro I e Vittorio Emanuele II; nel 1934 fu scelta come sede del primo vertice tra Adolf Hitler e Benito Mussolini.
Villa Pisani è famosa inoltre per il suo labirinto d'amore, di siepi di bosso, uno dei tre labirinti in siepe sopravissuti fino ad oggi in Italia.

Villa Widmann Rezzonico Foscari (Mira)
II complesso edilizio della villa, assieme alla barchessa e All'oratorio, fu costruito alla fine del '700 dagli Sherimann, nobili d'origine persiana dediti al commercio, in località tuttora denominata la Riscossa. Gli Sherimann avevano acquistato il terreno dai Donà verso la fine del '600; due vecchie costruzioni che sorgevano nei pressi della villa portavano infatti lo stemma delle famiglie Donà.
Sul "podere" alla Riscossa, nel 1719, era completata sia la costruzione della villa, un semplice edificio cubico, che l'edificazione dell'imponente rustico con l'ampio porticato e chiesetta annessa.
La data è riportata sopra il portale d'ingresso alla sala delle feste della villa.
Si ritiene che l'architetto sia stato A. Tirali, per le notevoli affinità di stile di queste costruzioni con le opere certe dell'architetto veneziano. Dall'esame di alcuni pezzi di pietra più antichi inseriti nella muratura del rusticale, si può arguire che le nuove fabbriche erano sorte sui ruderi o sulla parziale demolizione di un altro edificio. Molto probabilmente la costruzione precedente doveva essere stata anticamente proprietà dei Moro, dato che sul cortile interno della barchessa campeggia ancora con un certo rilievo lo stemma del casato.
Nella stampa del Costa "Veduta del palazzo del Sig. conte Seriman " si nota l'edificio padronale, sulla sinistra nell'angolo formato dall'incontro della Pionca con la Brenta, e sulla destra si staglia il rusticale con le sue ampie arcate che si susseguono sui due lati della costruzione; sulla destra ancora, leggermente distaccata, la chiesetta.
La costruzione padronale è a pianta quadrata; al piano terra, dall'atrio classicheggiante si accede al salone centrale sul quale si aprono quattro stanze. Subito dopo la metà del Settecento la villa passò ai Widmann, i quali provvidero al riammodernamento della casa padronale, secondo il gusto rococò francese, ed all'ampliamento della barchessa, congiungendola alla chiesetta.
I lavori di ampliamento consistettero nella sopraelevazione della parte centrale dell'edificio, nel coronamento con timpano curvilineo, nella apertura di alcune finestre e nella modifica di quelle esistenti secondo la moda rococò.
Nel salone centrale fu abbattuto il solaio per dare al vano una maggiore elevazione e al secondo piano furono ricavate diverse stanze da letto. Tutti i vani furono finemente decorati con stucchi preziosi e policromi. All'oratorio fu aggiunta una nuova stanza divisa dal vano chiesa da una grata; probabilmente questa stanza veniva usata principalmente per le confessioni delle donne.
Fra i tanti ospiti illustri della villa vi furono anche il celebre commediografo veneziano, amico di Ludovico Widmann, Carlo Goldoni che a lungo soggiornò dai Widmann soprattutto nella grande villa di Bagnoli, come ricorda il Goldoni stesso nella sue "Memoires", il Cardinale Sarto, allora patriarca di Venezia, i musicisti Malipiero, Igor Stravinski, il poeta vernacolo Pasto e più volte fu ospite Gabriele D'Annunzio amico del Conte Pietro Foscari.
Dal 1984 la Villa è di proprietà della Provincia di Venezia.

LE VILLE DI MIRA

Villa Foscari "La Malcontenta" - Via dei Turisti 9 - Malcontenta - tel. 0415470012

Barchessa Valmarana - Via Valmarana 11 Mira- tel. 0414266387

Villa Widmann Foscari - Via Nazionale 420 Mira - tel. 0415600690

Villa Gradenigo - Riviera San Pietro, Oriago - tel. 041429631

Barchessa Alessandri - Via Nazionale 64 Mira - tel. 041415729

Villa Allegri - Via Venezia 179, Oriago

Villa Mocenigo - Riviera San Pietro 83, Oriago

Villa Principe Pio - Riviera S. Trentin 26, Mira


Villa Contarini "dei Leoni", Riviera S. Trentin 5, Mira

Villa Levi Morenos (parco) - Via Nazionale, Mira Centro

Villa Bon Tessier - Riviera G. Matteotti, Mira - tel. 049652222

LE VILLE DI DOLO

Villa Santorini-Toderini-Fini (oggi ristorante villa Fini): via Martiri della Libertà 27; prime notizie storiche 1665.Villa Grimani-Migliorini: via Martiri della Libertà; prime notizie 1635.

Villa Baffo-Vezzi-Avogadro-Velluti: via Ettore Tito; prime notizie storiche 1661.

Palazzetto Molin-Tito: via Ettore Tito; prime notizie storiche 1797.

Villa Mocenigo-Basso: via Martiri della Libertà 3; prime notizie storiche 1642.

Villa Badoer-Fattoretto: angolo via Badoera e via Tito; prime notizie storiche 1518.

Palazzo Badoer-Gottardo: via Badoera; prime notizie storiche 1740.

Villa Badoer-Basso: via Badoera; prime notizie storiche 1520.

Villa Morosini-Velluti: via Argine sinistro; prime notizie storiche 1621.

Villa Morosini: via Ca'Tron.

Villa Mioni: via Ca'Tron 81.

Villa Barbo-Baldan: via Brentabassa; p.n.s. 1637.

Villa Ferretti-Angeli; via Brentabassa 41; p.n.s. 1582.

Villa Foscari-Zen-Bon-Lazzaroni: via Brentabassa; p.n.s. 1630.

Villa Collalto-Mocenigo-Carminati; via Matteotti; p.n.s. 1620.

Casa Dotto de Dauli-Gottardo: via Matteotti 84; p.n.s. 1605.

Villa Bortoletti-Bianchi-Seranto-Pittaro: via Matteotti 32; p.n.s. 1635.

Villa Venier-De Goetzen (oggi ristorante): via Matteotti 6; p.n.s. 1739.

Palazzina Bianche-Duodo-Valeggia: via Matteotti 51; p.n.s. 1797.

Palazzetto "delle Finanze": via Matteotti 63.

Canonica di Dolo: via Dauli 12/14.

Villa Lusi-Andreuzzi-Bon-Spezzati: via Rizzo; p.n.s. 1661.

Villa Dandolo-Michiel: via Mazzini; p.n.s. 1518.

Villa Barbarigo (attualmente in uso all'ospedale di Dolo) via Mazzini 2; p.n.s. 1661.

Palazzo Molin: via Garibaldi 19; p.n.s. 1566.

Palazzo Corner: Piazza Cantiere; p.n.s. 1740.

Palazzetto Ottoboni: via Garibaldi 63; p.n.s. 1661.

Ca' Ottoboni: via Garibaldi; p.n.s. 1661.

Villa Contarini-Donà-Pisani-Prà: via San Giacomo; p.n.s 1566.

Villa Concina; via Comunetto 5.

 

Per informazioni: www.rivieradelbrenta.org

 

 


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